la Caritas ha presentato il quinto Rapporto dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni.- torna indietro
321.887 stranieri residenti e oltre 420mila stimati all’inizio del 2008 nella provincia di Roma, un incremento di 43.347 iscritti in anagrafe rispetto all’anno precedente con un aumento del 15,6%, di poco inferiore a quello medio rilevato in Italia (16,8%). Sono i numeri del quinto Rapporto dell`Osservatorio Romano sulle Migrazioni, promosso dalla Caritas diocesana di Roma in collaborazione con la Provincia e la Camera di Commercio di Roma, e presentato ieri nella Capitale. Un rapporto organico di 45 capitoli che descrive l`immigrazione nell`area romano-laziale a partire dai dati statistici disponibili su residenti, soggiornanti e richiedenti asilo, mercato del lavoro, sia dipendente che autonomo, caratteristiche demografiche e dimensione formativa. “Per restituire dell`immigrato un`immagine veritiera e non ridotta esclusivamente ai fatti di cronaca nera”. Dal rapporto emerge che l`incremento delle presenze straniere per il Comune di Roma è stato molto più basso (+9,5%), la crescita, quindi, ha coinvolto soprattutto i comuni della provincia. L`incidenza degli stranieri sul totale della popolazione ha raggiunto il 7,9%, percentuale al di sopra della media nazionale (5,8%). Nel complesso, rileva la Caritas, la crescita registrata nell’ultimo anno si deve all`arrivo di 45.934 stranieri provenienti direttamente dall`estero; a 8.325 stranieri che si sono trasferiti nel territorio romano da altri Comuni italiani; a 4.548 nuovi nati da genitori stranieri e 988 stranieri che hanno stabilito nella Provincia la loro residenza per altri motivi. Secondo il direttore della Caritas romana, mons. Guerino Di Tora, intervenuto alla presentazione del rapporto: “anche in questa fase di crisi economica si aggiungono annualmente alla popolazione romana migliaia e migliaia di stranieri tra nuovi nati, altri parenti che si ricongiungono e nuovi lavoratori che arrivano dall’estero. La domanda fondamentale rimane sempre la stessa: i nostri problemi sono da addebitare unicamente o in prevalenza agli immigrati? Essi, in ultima analisi, sono un problema o una risorsa?” Secondo il sacerdote “l’immigrazione, come uno specchio, riflette i problemi incontrati nel Paese di accoglienza, che erroneamente riteniamo importati. È fondato ritenere che, così come per gli aspetti positivi dell’andamento della città il merito va parzialmente agli immigrati, lo stesso si deve dire per gli aspetti negativi che sono di natura strutturale e di vecchia data”. Per il Direttore della Caritas “le classi più disagiate non sono una realtà da cui difendersi e non è giusto che su di esse vengano scaricati i problemi della città. Purtroppo, i poveri ieri e gli immigrati oggi rischiano di essere inquadrati sotto l`ottica della pericolosità e dell`instabilità sociale, che invece si ricollegano ad altre ragioni”. Una sintesi del Rapporto è disponibile nel sito www.caritasroma.it
TAGS:
la Caritas ha presentato il quinto Rapporto dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni. -
Oltre 420mila gli immigrati nella provincia di Roma. L’hinterland cresce più della Capitale. Mons. Di Tora: “L’immigrazione, come uno specchio, riflette i problemi incontrati nel Paese di accoglienza, che erroneamente riteniamo importati”.
torna
indietro
stampa
pagina 
